Scenari e Organizzazione

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Sommario

DESCRIZIONE

Il progresso scientifico e tecnologico potrebbe liberare definitivamente l’uomo dal castigo biblico della fatica. Gli consegna il monopolio di quelle attività capaci di soddisfare l’esigenza umana della creatività, dell’estetica, dell’amore, della convivialità e del pensiero critico. Si potrebbe così aprire una nuova stagione particolarmente feconda a patto che si modifichino radicalmente obiettivi, metodi e comportamenti. In altri termini che si cambi il paradigma dello sviluppo.

In questa società globale e postindustriale vincono le organizzazioni più capaci di prevedere il loro futuro per poterlo progettare. Perciò è importante stabilire percorsi innovativi che consentano di raggiungere sinergicamente obiettivi quali:

  • realizzare ricerche preventive che, ricorrendo al contributo di esperti, forniscano dati affidabili sui percorsi da avviare;
  • costruire, con attendibilità scientifica, scenari su cui definire le sfide che si dovranno fronteggiare nel prossimo futuro;
  • creare i contesti in cui organizzazioni, esperti e cittadini possano riflettere congiuntamente sullo scenario per trarne le linee guida per le future azioni da mettere in atto;
  • raccogliere i materiali e le informazioni indispensabili per avviare un’ampia campagna di sensibilizzazione delle aziende e dei policy maker sul futuro sociale ed economico della collettività

Scenari

Per progettare il futuro occorre prevederlo. Quale sistema di vita, di lavoro e di educazione attende l’ottocentunesima generazione? Per la costruzione dello scenario utilizziamo la metodologia Delphi che consente, in tempi abbastanza rapidi, di realizzare una previsione organica e attendibile circa le più probabili evoluzioni dello scenario di riferimento.

Come è noto, la metodologia Delphi prevede la consultazione in forma anonima di un panel interdisciplinare di autorevoli Esperti, dotati delle competenze necessarie per analizzare il tema prescelto. Gli Esperti dovranno rispondere a due successivi questionari nell’arco di 60 giorni. Per evitare risposte dettate da precedenti rapporti di concordanza o discordanza intellettuale, fino alla fine della ricerca ciascun Esperto ignorerà l’identità di tutti gli altri.

Dopo avere individuato un’ampia gamma di autorevoli Esperti appartenenti ai settori disciplinari prescelti si selezionano dai 9 agli 11 nominativi che parteciperanno effettivamente all’indagine. Viene così predisposto un primo questionario, consistente in domande a risposta libera. Una volta ottenute le risposte si provvede a elaborarle e riorganizzarle in forma di un secondo questionario a risposte chiuse. In base ai risultati di questo secondo questionario sarà steso il rapporto conclusivo, cioè lo scenario futuro di riferimento.

Organizzazione

I recenti cambiamenti organizzativi delle aziende sono stati effetto e causa dei mutamenti sociali. Società industriale è stata sinonimo di razionalismo: come nella fabbrica tutto doveva essere ispirato alla catena di montaggio razionale, lineare, prevedibile, così nell’ufficio tutto doveva essere schematizzato, squadrato, tenuto sotto controllo. Tutto in funzione di un lavoro a tempo pieno, minuziosamente programmato, severamente controllato, svolto dall’alba al tramonto e dalla giovinezza al pensionamento, senza soluzione di continuità.

Grazie alle nuove tecnologie, alla globalizzazione e al maggiore livello di istruzione, che consentono di scambiare e decodificare informazioni dovunque, in tempo reale e a basso costo, molte attività operaie, impiegatizie, professionali e manageriali possono essere modificate, riorganizzate, destrutturate nel tempo e nello spazio (telelavoro, smart job, ecc.) con vantaggi per le aziende, per i lavoratori, per i sindacati, per la società.

Per questo è importante chiedersi quali saranno i principali cambiamenti nell’organizzazione del lavoro, quali saranno i nuovi conflitti, i principi su cui poggerà l’organizzazione futura dal valore della soggettività all’estetica, dalla creatività alla destrutturazione del tempo e dello spazio, dalla qualità della vita alla circolarità dell’economia.

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